PERFECT BLUE. (Pafekuto Buru - 1997)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Satoshi Kon
Sceneggiatura di: Sadayuki Murai
Tratto dal libro di: Yoshikazu Takeuchi
Consulenza speciale: Katsuhiro Otomo
Produzione: Rex Entertainment
Animazioni: Mad House
Tagline: "excuse me...who are you?"
EDIZIONE ITALIANA: Yamato Video
Circa due anni dopo l'uscita in patria, la Yamato porta anche nel nostro paese una delle più belle opere animate create nella terra del Sol Levante. Satoshi Kon (poi regista di "Millennium Actress" (2002) e l'ultimo "Tokyo Godfathers" (2003)) in duo con Sadayuki Murai (sceneggiatore per la serie "Cowboy Bebop", del lungometraggio "Millennium Actress" e dell'utlima fatica di Otomo "SteamBoy" (2004)) portano sullo schermo un giallo concepito inizialmente come un lungometraggio per un pubblico home, dunque a basso badget, a causa di alcuni partner commerciali che hanno abbandonato il progetto in pre-produzione. Tra i crediti, tra l'altro, troviamo una consulenza speciale: quella del papà di Akira "Katsuhiro Otomo", cui influenze nei disegni è stata molto importante.
La storia inizia dall'ultimo concerto tenuto dalla cantante Mima con il trio Idol, un mondo "rosa" fatto di colori, esibizioni, vestitini da teenager e fans accaniti. Ultimo concerto perchè manager e amici portano Mima ad abbandonare il mondo della musica per dedicarsi alla professione di attrice. Il primo ingaggio la vede rappresentare una ragazza psicologicamente instabile in un serial TV molto popolare intitolato "Doppio Legame". Da qui in poi la vita della giovane Mima inizierà a complicarsi. Comincia a ricevere lettere di minaccia e messaggi esplosivi da parte di un fan scontento dell'abbandono del gruppo musicale delle Idol. Alcuni incidenti sul set e sconvolgimenti psicologici portano Mima ad un alternamento senza senno della sua vita privata e di quella del personaggio interpretato nel serial. Interrogativi tra presente e passato porteranno la ragazza a chiedersi chi sia lei effettivamente, quale vita lei stia realmente vivendo.
Il lungometraggio tratta problematiche molto pesanti quali violenza fisica e psicologica, ma i produttori puntano il dito su quel mondo "fantoccio" che rappresentano le Idol nel Sol Levante (ma anche da noi, infondo, con boy band, giovanissime cantanti costruita ad hoc, ecc.). Problematiche e scene che sono sconsigliate ad un pubblico under 14. Per la parte realizzativa, l'influenza sui disegni di Otomo si vede fin dalle prime scene: un disegno sempre molto patinato ma con volti molto umani e mai banali. Le animazioni sono curatissime e i colori utilizzati fanno sì che le ambientazioni risultino dettagliate e sempre in perfetta armonia con i soggetti in movimento. La regia risulta molto valida, curando ogni singola scena nel complicato puzzle finale quale il giallo si sviluppa,
aiutata certamente da una sceneggiatura all'altezza, piaciuta anche ad Otomo che ha poi voluto Murai anche per il suo ultimo "Steam Boy".
Le musiche che accompagnano "Perfect Blue" ricalcano, da un lato, il mondo delle giovani cantanti chiamate Idol, e dall'altro descrivono accuratamente i ritmi "psicologici" che il film impone. Per l'edizione italiana i doppiatori hanno svolto un lavoro egregio, soprattutto per le parti principali, quella di Mima (Elisabetta Spinelli) su tutti.
"Perfect Blue" ha raccolto consensi molto positivi ovunque sia stato proiettato. Il lungometraggio è di altissimo livello, la storia è portata magistralmente sullo schermo e l'espressività dei disegni di Kon e del team dello studio MadHouse è tale da non accorgersi a fondo che si tratti soltanto di animazione. La sua visione è rivolta certamente ad un pubblico adulto e, possiamo aggiungere, esigente e attento; un oretta e mezza ben impiegata.
Il lungometraggio è stato presentato a numerosi festival in campo internazionale (Berlino, Helsinki, Taipei, Waterloo) ed ha vinto il "Best Animation Film" in Portogallo
(1998) e il "Public Prize for Best Asian Film" in Canada. In Italia è stato presentato soltanto per il mercato "home" in edizione VHS prima e DVD poi, curata dalla Yamato e ancora presente all'interno del suo catalogo.
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(Pafekuto Buru - 1997)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Satoshi Kon
Sceneggiatura di:
Sadayuki Murai
Tratto dal libro di:
Yoshikazu Takeuchi
Consulenza speciale:
Katsuhiro Otomo
Produzione:
Rex Entertainment
Animazioni:
Mad House
Tagline:
"excuse me...who are you?"
EDIZIONE ITALIANA:
Yamato Video
Circa due anni dopo l'uscita in patria, la Yamato porta anche nel nostro paese una delle più belle opere animate create nella terra del Sol Levante. Satoshi Kon (poi regista di "Millennium Actress" (2002) e l'ultimo "Tokyo Godfathers" (2003)) in duo con Sadayuki Murai (sceneggiatore per la serie "Cowboy Bebop", del lungometraggio "Millennium Actress" e dell'utlima fatica di Otomo "SteamBoy" (2004)) portano sullo schermo un giallo concepito inizialmente come un lungometraggio per un pubblico home, dunque a basso badget, a causa di alcuni partner commerciali che hanno abbandonato il progetto in pre-produzione. Tra i crediti, tra l'altro, troviamo una consulenza speciale: quella del papà di Akira "Katsuhiro Otomo", cui influenze nei disegni è stata molto importante.
La storia inizia dall'ultimo concerto tenuto dalla cantante Mima con il trio Idol, un mondo "rosa" fatto di colori, esibizioni, vestitini da teenager e fans accaniti. Ultimo concerto perchè manager e amici portano Mima ad abbandonare il mondo della musica per dedicarsi alla professione di attrice. Il primo ingaggio la vede rappresentare una ragazza psicologicamente instabile in un serial TV molto popolare intitolato "Doppio Legame". Da qui in poi la vita della giovane Mima inizierà a complicarsi. Comincia a ricevere lettere di minaccia e messaggi esplosivi da parte di un fan scontento dell'abbandono del gruppo musicale delle Idol. Alcuni incidenti sul set e sconvolgimenti psicologici portano Mima ad un alternamento senza senno della sua vita privata e di quella del personaggio interpretato nel serial. Interrogativi tra presente e passato porteranno la ragazza a chiedersi chi sia lei effettivamente, quale vita lei stia realmente vivendo.
Il lungometraggio tratta problematiche molto pesanti quali violenza fisica e psicologica, ma i produttori puntano il dito su quel mondo "fantoccio" che rappresentano le Idol nel Sol Levante (ma anche da noi, infondo, con boy band, giovanissime cantanti costruita ad hoc, ecc.). Problematiche e scene che sono sconsigliate ad un pubblico under 14. Per la parte realizzativa, l'influenza sui disegni di Otomo si vede fin dalle prime scene: un disegno sempre molto patinato ma con volti molto umani e mai banali. Le animazioni sono curatissime e i colori utilizzati fanno sì che le ambientazioni risultino dettagliate e sempre in perfetta armonia con i soggetti in movimento. La regia risulta molto valida, curando ogni singola scena nel complicato puzzle finale quale il giallo si sviluppa,
aiutata certamente da una sceneggiatura all'altezza, piaciuta anche ad Otomo che ha poi voluto Murai anche per il suo ultimo "Steam Boy".
Le musiche che accompagnano "Perfect Blue" ricalcano, da un lato, il mondo delle giovani cantanti chiamate Idol, e dall'altro descrivono accuratamente i ritmi "psicologici" che il film impone. Per l'edizione italiana i doppiatori hanno svolto un lavoro egregio, soprattutto per le parti principali, quella di Mima (Elisabetta Spinelli) su tutti.
"Perfect Blue" ha raccolto consensi molto positivi ovunque sia stato proiettato. Il lungometraggio è di altissimo livello, la storia è portata magistralmente sullo schermo e l'espressività dei disegni di Kon e del team dello studio MadHouse è tale da non accorgersi a fondo che si tratti soltanto di animazione. La sua visione è rivolta certamente ad un pubblico adulto e, possiamo aggiungere, esigente e attento; un oretta e mezza ben impiegata.
Il lungometraggio è stato presentato a numerosi festival in campo internazionale (Berlino, Helsinki, Taipei, Waterloo) ed ha vinto il "Best Animation Film" in Portogallo
(1998) e il "Public Prize for Best Asian Film" in Canada. In Italia è stato presentato soltanto per il mercato "home" in edizione VHS prima e DVD poi, curata dalla Yamato e ancora presente all'interno del suo catalogo.